Sugar tax? Codacons: si colpiscano anche merendine

Spunta l’ipotesi della tassa sulle bibite zuccherate.

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Sugar tax? Codacons: si colpiscano anche merendine

Spunta l’ipotesi della tassa sulle bibite zuccherate. In Commissione Finanze alla Camera è stato approvato un emendamento di Lega e Movimento 5 Stelle alla manovra di Bilancio che prevede l’introduzione di una sugar tax su Coca Cola e bevande zuccherate per coprire le riduzioni fiscali.

La proposta dovrà ora essere esaminata dalla Commissione Bilancio. Si tratterebbe di mezzo centesimo per ogni grammo di zucchero presente nelle bevande. Per il Codacons la tassa non deve colpire solo le bibite ma anche merendine e patatine fritte. Secondo quanto stima il Salvagente online, “l’inasprimento fiscale verrebbe modulato in questo modo: mezzo centesimo di euro per ogni grammo di zucchero ogni 100 ml di bibita tra i 5 e i 10 grammi di contenuto di zucchero; per ogni grammo successivo ai 10 di contenuto complessivo, la sugar tax sale a 1 centesimo di euro. In soldoni su una lattina da 330ml di Coca-Cola (10,4 grammi di zucchero per ogni 100 ml) la sugar tax costerebbe al produttore circa 8,5 centesimi di euro”. Bisognerà vedere quali saranno gli sviluppi della vicenda. In ogni caso il Codacons interviene a stretto giro commentando che la tassazione delle sole bibite zuccherate è sbagliata perché “rischia di determinare rincari dei prezzi a danno dei consumatori senza produrre vantaggi sul fronte sanitario”. Sostiene il Codacons: “Siamo favorevoli a provvedimenti tesi a migliorare lo stile alimentare degli italiani e disincentivare il consumo di prodotti a rischio, ma introdurre tasse che colpiscono solo le bevande gassate o contenenti zucchero lasciando fuori alimenti come merendine e patatine fritte, largamente diffusi in Italia e altrettanto pericolosi per la salute, è sbagliato. In tal modo infatti si introducono rincari dei prezzi per una unica tipologia di prodotto senza tuttavia ottenere vantaggi sensibili sul fronte della salute pubblica, con danni economici per i consumatori”. Di sugar tax si parla da tempo anche per un’azione di lotta all’obesità. Un appello lanciato dalla testata specializzata il Fatto alimentare chiede di promuovere una legge per tassare del 20% le bevande zuccherate con valori progressivi e porre precise restrizioni alla pubblicità di prodotti destinati ai bambini con un profilo nutrizionale sbilanciato. “La tassa che porterebbe nelle casse dello stato 250 milioni circa da destinare a iniziative di educazione alimentare per i giovani, insieme all’etichetta a semaforo, è ritenuta dai nutrizionisti e dall’Oms uno strumento utile per ridurre i consumi di zucchero, calorie e le patologie collegate”, dice il Fatto alimentare. L’appello ha raccolto l’adesione di nove società scientifiche che operano nella nutrizione. Ma anche voci contrarie. “La sensazione è che qualcuno non si renda conto della necessità di intervenire contro il problema del sovrappeso e dell’obesità che in Italia interessa il 30% dei bambini sotto gli 11 anni – scrive oggi il Fatto alimentare in una nota – Schierarsi contro la tassa del 20% sulle bevande zuccherate e contro l’etichetta a semaforo in nome della difesa del made in Italy dimostra una visione miope e interessata. La tassa non è un’iniziativa diseducativa come sostengono alcuni, ma un’occasione per affrontare il problema dell’obesità e per trovare risorse da utilizzare a iniziative nell’ambito dell’educazione alimentare e della lotta all’obesità. Per questo motivo la tassa non deve essere destinata ad altri scopi come sembra da alcune proposte fatte in questi giorni dal governo”.

 

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