Crolla il petrolio sui mercati internazionali ma i prezzi dei carburanti alla pompa continuano a rimanere su livelli elevati. Lo denuncia oggi il Codacons, chiamando in causa le speculazioni petrolifere che danneggiano le tasche degli automobilisti.
“In un mese il petrolio ha subito un tracollo del -30% e oggi è quotato poco sopra i 50 dollari al barile, contro i 67 dollari di fine ottobre – spiega il presidente Carlo Rienzi – A tale indebolimento delle quotazioni, però, non è corrisposto analogo calo dei prezzi alla pompa: rispetto ad un mese fa, i listini della benzina sono diminuiti solo del -3,5%, il gasolio appena del -2,2%”. “A fare le spese di tale situazione sono i consumatori, che pagano per i carburanti prezzi ancora troppo elevati – prosegue Rienzi – Riteniamo ci siano ampi margini per far scendere i listini alla pompa, e il mancato ribasso ai distributori è frutto delle solite speculazioni petrolifere che impattano in modo negativo sulle tasche delle famiglie. Per tale motivo, se non assisteremo nei prossimi giorni ad ulteriori riduzioni dei prezzi di benzina e gasolio, ci rivolgeremo alle Procure chiedendo di aprire indagini per il reato di aggiotaggio”.