Pausa pranzo, Customer Care Service: un terzo dei lavoratori sceglie il fai da te

Un terzo dei lavoratori che pranza fuori casa sceglie il “fai da te” e si prepara di persona merenda e pranzo

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Pausa pranzo, Customer Care Service: un terzo dei lavoratori sceglie il fai da te

Pausa pranzo, cara mi costi. Se si decide di consumare un pasto in una tavola calda o in un punto ristoro, con un menu che comprende il classico piatto di pasta, acqua e caffè, e non si rinuncia al dessert, bisogna mettere in conto una spesa di quasi 14 euro.

275 euro al mese, stima Customer Care Service. E così, fra esigenza di risparmiare e scelte salutiste, un terzo dei lavoratori che pranza fuori casa sceglie il “fai da te” e si prepara di persona merenda e pranzo. Le stime sono dell’associazione che parla di una tendenza in aumento. Il pranzo fai dai riguarda il 32% dei lavoratori che mangia fuori. Pausa pranzo. A tale tendenza “sicuramente contribuiscono i costi della pausa pranzo, di anno in anno, infatti, si son fatti sempre più salati i prezzi delle pietanze servite presso i punti di ristoro, le mense ed i self service”, dice Customer Care Service. Customer Care Service registra nel 2018 un aumento dell’1,15% rispetto alla rilevazione del 2015. E stila il costo medio delle diverse offerte presenti sul mercato. Così “un pasto tipo, composto da acqua, piatto di pasta, dessert e caffè consumato in una tavola calda/self service può arrivare a costare 13,75 euro al giorno, per un totale di 275 euro al mese”, dice Customer Care Service. Perr un piatto di pasta non bastano 6 euro; oltre 4 euro costa il dessert al piatto; l’acqua può arrivare a costare 1,80 euro e per il caffè servono 1,10 euro. Altri prezzi monitorati da Customer Care Service dicono che per una pizza servono da 7 a quasi 9 euro, la carne al piatto si aggira sugli 8 euro mentre il pesce va su a 9,60 euro. Per un tramezzino servono 2,55 euro e per un panino 3,60 euro. L’insalatona costa quasi 9 euro. Cornetto e cappuccino per la colazione 2,30 euro. Chi invece sceglie il pranzo da casa può preparare lo stesso tipo di pasto a un costo  molto più contenuto: circa 3,60 euro, il 74% in meno. C’è poi l’opzione rappresentata dalla diffusione delle confezioni monoporzione di prodotti che possono essere comprati e scaldati al momento. Fra i prodotti preconfezionati monoporzione, calcola Customer Care Service, l’insalata pronta costa in media 3,55 euro, la zuppa monodose 3,10 euro, la frutta tagliata 4,50 euro, la vaschetta di verdure 3,20 euro e quella di couscous 3,70 euro. Dall’altro lato, aggiunge ancora Customer Care Service, “gli esercenti non si danno per vinti e per contrastare tale tendenza si affidano alla fantasia: dalle toasterie ai punti ristoro biologici e vegan, dalla riscoperta dei panini più tradizionali al fioccare di offerte e tessere fedeltà”.

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