Continua ad aumentare la quota dei clienti che scelgono il mercato libero per le forniture di energia elettrica e gas naturale.
È quanto emerge dai risultati del Rapporto sul funzionamento dei mercati della vendita di energia elettrica e gas alla clientela di massa, pubblicato dall’ARERA. Il tasso di uscita dal servizio di maggior tutela segna un’inversione di tendenza rispetto alle diminuzioni degli ultimi anni, attestandosi al 4,4%, con un incremento di 1,1% rispetto all’anno precedente. Inoltre, i clienti che rientrano in maggior tutela dopo un’esperienza sul libero continuano a ridursi, raggiungendo un tasso dello 0,3%. Il settore del gas naturale ha evidenziato alcuni segnali di maggiore dinamicità rispetto al settore dell’energia elettrica. I clienti che escono dal servizio di tutela in percentuale pesano di più che nel settore elettrico, anche se in misura differenziata tra le varie tipologie di clientela. La quota di clienti sul libero cresce, infatti, in media al ritmo di +5% l’anno per i clienti domestici e +8% l’anno per i clienti Condominio uso domestico. Tra i clienti che passano al mercato libero, per entrambi i settori, crescono quelli che scelgono di farlo con i “fornitori storici”, ossia il venditore collegato all’impresa di distribuzione. Infatti, nel 2017 il 68% dei clienti domestici che passano al libero mercato sceglie come fornitore quello storico. Sul lato dell’offerta, non si arresta la crescita del numero dei gruppi societari attivi nella vendita dell’energia elettrica e del gas, ma si frammentano le quote nel mercato. Nel 2017 i gruppi societari attivi nella vendita nel settore elettrico sono giunti a quota 391 unità, in aumento di 18 unità rispetto al 2016. Anche nel settore del gas naturale il numero degli operatori attivi nel mercato libero è incrementato ulteriormente: nel 2017 risultano 387, con un aumento di 14 nuovi gruppi in un anno. A presentare più reclami nel settore elettrico sono, in termini assoluti, i clienti domestici (196 mila reclami su 29,5 milioni di clienti, lo 0,66% del totale, sebbene l’indice di reclamosità sia diminuito significativamente nel 2017. Per quanto riguarda il settore del gas, per i reclami sono confermati anche per il 2017 i valori del 2016, i più bassi dal 2012. Il numero dei reclami presentato nell’ultimo anno dai clienti in bassa pressione (in larga parte domestici), è pari a circa 197 mila. I reclami per contratti contestati presentati dai clienti in entrambi i settori riguardano solo lo 0,1% dei contratti conclusi nel 2017. La maggior parte hanno trovato risoluzione attraverso il ripristino del precedente contratto. Il Rapporto contiene infine i primi dati sulla qualità della fatturazione che mostrano come i ritardi di fatturazione coinvolgano un numero veramente esiguo di fatture di periodo e la maggior parte dei suddetti ritardi si risolve entro 3 mesi. Infatti, per i clienti domestici i ritardi di emissione riguardano lo 0,08% delle fatture di periodo (su più di 140 milioni di fatture) nel settore elettrico e lo 0,2% (su più di 73 milioni di fatture) nel gas. Diversamente vi sono alcuni margini di miglioramento per il rispetto dei termini di emissione delle fatture di chiusura. Infatti per i clienti domestici i ritardi di emissione riguardano, nel settore elettrico, il 5,8% delle fatture di chiusura (su più di 4 milioni di fatture) e, nel settore del gas, il 12,1% su quasi 2 milioni di fatture.