L’obiettivo di debellare la fame nel mondo sembra, nonostante le buone intenzioni, assai difficile da raggiungere anche per il futuro, tanto che un recente rapporto Onu ipotizza per il 2030 ben 3 miliardi di persone seriamente a rischio di malnutrizione e povertà.
La mancanza di generi alimentari è una questione di corretta distribuzione delle risorse, ma anche di mancanza di spazi idonei in alcune zone del mondo rese desertiche da decenni di agricoltura chimica dissennata.
Quindi la prima strada è recuperare terreni agricoli ormai sterili, ma un’ulteriore via potrebbe essere rappresentata dal cercare di utilizzare ampie aree che oggi non danno alcuna risorsa alimentare come le cime delle montagne, la savana, il deserto….o la luna. È proprio questa seconda strada quella che quattro ricercatori di design industriale – Ruud van Reijmersdal, Tom Slijkhuis, Joppe Spaans e Jeroen Rood – hanno proposto lanciando un progetto visionario ma non così impossibile da realizzare. che potrebbe risolvere, da solo, il problema mondiale della crescente necessità di risorse alimentari.
La soluzione proposta è un gel, denominato «Plant-growing Jelly», che permetterebbe di creare un ambiente stabile e termicamente isolato a basso costo, riuscendo a nutrire le piante grazie ad una serie di composti nutritivi contenuti in esso e rilasciati nel tempo. Il risultato? Una produzione di massa più rapida che consentirebbe di massimizzare gli spazi, abbattere i costi e coltivare ovunque, persino in pieno deserto.
I dettagli del progetto sono esposti in un’ampia relazione proposta e pubblicata nel network Next Nature, che tempo fa lanciò il tema provocatorio «la natura cambia insieme a noi». Il progetto parte dalla ricerca di un prodotto della consistenza di un gel dotato di una superficie capace di rispondere agli stimoli esterni, e, al tempo stesso, di essere termicamente isolato ed autosufficiente dal punto di vista nutritivo per le piante. Secondo i ricercatori «il gel riesce a creare il miglior ambiente possibile per far crescere vari tipi di frutta e verdura, può lavorare in condizioni estreme di caldo e freddo ed è compatibile al 100% con gli alimenti». Per esempio «Il seme di una mela, inserito nel gel, potrebbere crescere e sviluppare senza alcun problema grazie ad un sistema di radici interne».
Il progetto presentato si è fermato finora alla fase puramente teorica e non si hanno notizie di un suo imminente sviluppo pratico. Ma vale la pena chiedersi, almeno, se sia un puro sogno futurista o una possibile strada da intraprendere.