Benzinai, sciopero dal 12 al 14 dicembre

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Fegica-Cisl, Faib-Confesercenti e Figisc-Confcommercio hanno proclamato lo sciopero nazionale dei distributori di benzina dal 12 al 14 dicembre su tutta la rete. Lo hanno deciso nel corso degli Stati Generali che si sono svolti lo scorso 16 novembre a Roma.

A creare malcontento sono la grave crisi della distribuzione carburanti, le politiche miopi delle Compagnie petrolifere e l’incapacità del Governo di far rispettare le leggi, tutte circostanze che stanno portando gli operatori della rete carburanti sull’orlo del tracollo. Già oggi, secondo stime rese note dalle tre sigle, le piccole imprese di gestione sono indebitate, verso Compagnie petrolifere e sistema bancario, complessivamente per oltre 300 milioni di euro. A questo quadro va aggiunta la drammatica contrazione dei volumi di vendita iniziata nel 2008 (-20% su rete ordinaria e -50% su autostrade), la schiacciante politica fiscale del Governo, che ha portato, nel giro di un anno, la pressione ai livelli più alti dell’intera Unione Europea e i comportamenti irresponsabili delle Compagnie petrolifere: un insieme di scelte e fattori che richiede una risposta ferma e decisa della Categoria.

Al centro delle richieste di Faib, Fegica e Figisc il rispetto della contrattazione collettiva e del rinnovo degli accordi, della legge sulla gratuità delle transazioni con moneta elettronica, per l’abbattimento delle accise, per il rispetto del Verbale ministeriale sulle politiche di prezzo eque e non discriminatorie, per la trasparenza dei prezzi praticati. Contro lo sciopero si sono schierate Federconsumatori e Adusbef che pur condividendo i motivi alla base della protesta, non accettano la chiusura dei distributori che nei fatti penalizza i consumatori.

Federconsumatori ribadisce da tempo che su questo fronte sono necessari e urgenti interventi concreti: occorre prima di tutto modernizzare la rete di distribuzione, in modo tale da abbattere i costi e i prezzi. Tale modernizzazione porterebbe un risparmio di 10 centesimi di Euro al litro, pari a 120 Euro all’anno per i consumatori in costi diretti e a 90 Euro all’anno in costi indiretti.

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