Lo chiamano teletrasporto, ma non è la tecnologia di Star Trek

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Gli oggetti possono comunicare tra loro in maniera immediata, nel senso di «più veloce della luce». Nel corso del processo, l’energia utilizzata è pari a zero, e il trasferimento dell’informazione tra il punto d’origine e il punto d’arrivo è totale. Questo processo era già conosciuto, perlomeno in teoria. nel 1935, quando Albert Einstein scrisse un articolo insieme a Boris Podolski e Nathan Rosen chiamandolo «Paradosso EPR».

Nelle ultime settimane sono stati fatti gli esperimenti che hanno concretizzato la teoria einsteiniana. I primi a eseguirli in grande stile sono stati i fisici cinesi guidati da Jian-Wei Pan, ma lo scorso 17 maggio un gruppo di fisici austriaci condotti da Anton Zeilinger ha stabilito il record mondiale di distanza: 147 chilometri tra le 2 isole di Tenerife e La Palma nella Canarie (qualche notizia più precisa si trova sul sito web de Le Scienze).

Per effettuare gli esperimenti, Zeilinger e i suoi collaboratori hanno in sintesi inserito del materiale (costituito di particelle subatomiche) in una scatola, e hanno cambiato lo stato quantico di tutte quelle particelle. Poi hanno diviso in 2 la scatola e ne hanno portato una parte a 147 km di distanza. Agendo sulla prima scatola in modo da modificare lo stato quantico delle particelle contenute, hanno ottenuto un cambiamento equivalente e immediato anche nelle particelle contenute nella seconda scatola.

Un esperimento simile era stato effettuato dal team di Pan in Cina nel 2010, su una distanza di 16 km, e poi migliorato nella primavera 2012 raggiungendo una distanza di 97 km.

Per migliorare ulteriormente il record, la società canadese D-Wave vuol provare con una scatola lasciata sulla Terra e una portata nello spazio – e per questo ha ricevuto 25 milioni di euro di finanziamenti da Jeff Bezos, il capo di Amazon, e dalla Cia, ovvero l’agenzia di spionaggio statunitense (ne ha parlato Marco Magrini su Nòva del Sole24ore dello scorso 14 ottobre).

Alcuni dei divulgatori che si sono occupati di questa vicenda l’hanno chiamata «teletrasporto», ispirandosi ai telefilm di Star Trek. Ma è una definizione inesatta. Nel telefilm, infatti, si trasportavano oggetti dal punto A al punto B, facendoli sparire da A per farli riapparire in B. Il paradosso EPR invece spezza in 2 gli oggetti, li cambia in A e ottiene lo stesso cambiamento in B – senza nessuna sparizione né riapparizione.

Il processo è più simile a quello del trasporto di dati nel web con la modalità wifi. Con però delle peculiarità, a cominciare dal fatto che è più veloce, soprattutto sulle lunghe distanze, perché il wifi si propaga utilizzando onde elettromagnetiche le quali più veloci della luce non vanno. Inoltre l’informazione si trasferisce completamente e istantaneamente nell’EPR, mentre nel wifi si possono verificare perdite e modifiche dovute alla distanza e alle interferenze. E poi non serve costruire antenne, né emittenti né riceventi, e non c’è nessun utilizzo di energia.

«È la meccanica quantistica, bellezza», avrebbe detto Humphrey Bogart. Nemmeno Einstein ci credeva del tutto. Eppure funziona.

http://www.lescienze.it/news/2012/05/25/news/entanglement_teletrasporto_record_distanza_cinese_austriaco-1046681/

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