C’è la crisi, siamo tutti più poveri, ecc. ecc. Basta accendere la tv o leggere un qualsiasi giornale per sentirselo dire in tutti i modi.
Ma sarà vero? Secondo la World Bank è il contrario: il mondo non è mai stato così ricco. Nel periodo tra il 1981 e il 2008 il numero di esseri umani poveri è diminuito di quasi 700 milioni di unità, nonostante in quel periodo il numero complessivo di persone in vita sia aumentato: siamo passati da 6 a 7 miliardi.
L’area del pianeta dove il benessere economico si è diffuso di più è stato il sudest asiatico, ovvero l’area intorno alla Cina. In quelle zone i poveri sono diminuiti da quasi l’80% al 39% della popolazione complessiva.
I dati della WB sono stati diffusi in un report lo scorso 29 febbraio (qui il link, in inglese). In lingua italiana ne ha parlato Mauro Del Corno sul sito web del Fatto Quotidiano (qui il link).
Nell’articolo sono spiegati anche i criteri secondo i quali la WB definisce «povero» un essere umano: in sintesi, se egli guadagna meno di 1,25 dollari americani al giorno, ovvero meno di 30 euro al mese. Al di sotto di quella soglia rimangono, secondo lo studio della WB, oltre 1,3 miliardi di persone. Ma 700 milioni di persone sono oggi passate a un livello superiore di benessere.
Il motivo di tale trasformazione ha un nome: Cina. Quello che nel 1981 era «soltanto» il Paese più popoloso al mondo, nel 2008 è diventato anche uno dei Paesi più ricchi, con tassi di espansione della sua economia (e quindi del numero delle aziende, e del numero dei lavoratori impiegati) che sono arrivati al 10% annuo in quel periodo… come ritrovarsi di 1/10 più ricchi, più grandi, più creativi da un anno con l’altro.
Per rafforzare il proprio ruolo di potenza economica, la Cina ha agito anche dal punto di vista politico e diplomatico stringendo accordi con molte Nazioni di quello che era il terzo mondo: Africa, Asia, Sudamerica. A livello politico, il governo cinese ha stretto accordi per lo sfruttamento delle materie prime; a livello industriale, le aziende cinesi hanno costruito infrastrutture e fabbriche in Nazioni dove il costo del lavoro, ovvero gli stipendi degli operai, erano più bassi che in patria.
Sembra quasi che i cinesi abbiano copiato la strategia americana del piano Marshall degli anni seguenti la fine della II guerra mondiale. Un effetto del piano Marshall fu il boom economico dell’Europa uscita bombardata e malridotta dalla guerra, un effetto degli investimenti cinesi all’estero di questi anni è la diminuzione della povertà complessiva del pianeta.
Dati della World Bank alla mano.
http://web.worldbank.org/WBSITE/EXTERNAL/NEWS/0,,contentMDK:23130032~pagePK:64257043~piPK:437376~theSitePK:4607,00.html
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/03/world-bank-prima-volta-diminuisce-poverta-mondo/195348/
di Guido Tedoldi