Editoria, AIE: “Il libro italiano prima industria culturale del Paese”.

L’industria del libro regge ai contraccolpi della crisi e si afferma come la prima industria culturale del Paese e la quarta editoria in Europa.

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Editoria, AIE: “Il libro italiano prima industria culturale del Paese”.

L’industria del libro regge ai contraccolpi della crisi e si afferma come la prima industria culturale del Paese e la quarta editoria in Europa.

“Il libro italiano è bello, forte e solido e tiene le proprie posizioni anche in un quadro di generale rallentamento dell’economia”: commenta il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE), Ricardo Franco Levi. Tuttavia, nel quadro di un generale rallentamento dell’economia nazionale, il fatturato dell’industria libraria fa segnare un -0,4% di fatturato, dopo il + 5,8% del 2017, nei canali trade (librerie, grande distribuzione organizzata- Gdo, store on line compresa la stima di Amazon a cura dell’AIE). Sono circa 1,442miliardi di euro a prezzo di copertina. La libreria resta il canale di vendita privilegiato dai lettori e dai giovani, intercettando il 69% degli acquirenti 2018. Cresce il peso delle librerie online, che rappresentano il 24% degli acquisti di libri (1 libro su 4 oggi si compera così; era il 3,5% nel 2007). La grande distribuzione copre il 7% delle vendite (era il 17,5% nel 2007, l’8,7% nel 2017). Cresce (anche se più debolmente rispetto agli anni 2010-2016) il mercato ebook, che ha raggiunto quota 67milioni di euro, pari a circa il 5% del mercato trade di varia. Nel 2018 il 65,4% degli italiani tra i 14e i 75anni (29,8milioni di persone) ha letto almeno un libro tra romanzi, saggi, gialli, fantasy, manuali e guide. I comportamenti di lettura si fanno sempre più articolati: legge solo libri di carta il 62% della popolazione, solo ebook e audiolibri l’8%, mentre per il restante 30% è indifferente il supporto di lettura. Con il 62% di lettori (di libri di carta) l’Italia continua, tuttavia, ad occupare le posizioni di coda nel ranking europeo: dietro ci sono solo Slovenia, Cipro, Grecia e Bulgaria. Chi legge più di un libro al mese (più di 12 all’anno), i cosiddetti lettori forti, sono circa 5milioni: si stima che generino ben 54milioni di copie vendute. Se ad essi si sommano coloro che leggono 7-11 libri all’anno (stime basate sulle dichiarazioni degli intervistati) ne emerge che il 36% dei lettori generano il 68% delle copie vendute. “I dati confermano una volta di più il valore e il peso del libro nella cultura e nell’economia dell’Italia”, ha proseguito Levi. “Si evidenzia peraltro la necessità di un intervento di forti politiche di sostegno alla domanda e di promozione della lettura i cui più felici esempi sono stati la 18app, l’operazione a favore dei consumi culturali dei giovani, e #ioleggoperché, la più grande operazione di promozione della lettura, promossa da AIE, con oltre 650mila libri nelle scuole in soli tre anni e due milioni di alunni coinvolti nel solo ultimo anno scolastico”.

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