I prodotti femminili costano di più? Profumi, deodoranti, abbigliamento e calzature: è entrata nell’opinione comune l’idea che i prodotti dedicati al pubblico femminile costino di più, vittima di una sorta di Pink Tax, non una tassa vera e propria ma un fenomeno per cui il prezzo delle varianti femminili è in media più alto rispetto ai prodotti declinati al maschile.
Il comparatore prezzi idealo ha analizzato il tema per cercare di capire se l’oscillazione dei prezzi sia un fenomeno legato solo ai prodotti femminili o se, in qualche misura, coinvolga anche il pubblico maschile. L’analisi ha messo in evidenza che i prodotti femminili sono soggetti a una maggiore fluttuazione di prezzo rispetto a quelli maschili, più per prodotti dall’acquisto sporadico, meno per oggetti – cura della persona, deodoranti, profumi – di uso quotidiano per i quali grandi oscillazioni di prezzo sarebbero più evidenti per i consumatori. Il portale ha analizzato la variazione massima del prezzo nell’arco di tre mesi di una serie di prodotti e ha scoperto che “le donne devono prestare particolare attenzione all’andamento dei prezzi in quanto i prodotti a loro dedicati sono caratterizzati da una fluttuazione media del 49,6%, dato ben superiore a quello relativo ai costi dei prodotti maschili, la cui variazione media si attesta intorno al 33,5%”. Il prezzo per i prodotti femminili è più dinamico del 65,3% rispetto a quelli maschili. Come si arriva a questo risultato? Il portale ha analizzato i prezzi di prodotti che consentivano il confronto fra varianti maschili e femminili: scarpe da tennis, sneakers, scarpe da corsa, sandali da trekking, scarpe da sport e da outdoor e poi deodoranti, trattamenti viso, prodotti per la cura della persona e profumi. È emerso che i prezzi massimi sono simili ma “le scarpe da tennis femminili nell’arco di tre mesi sono vittime di oscillazioni di prezzo in media fino al 106,8%, mentre i costi di quelle da uomo variano al massimo del 46,1%. Stesso discorso vale per le scarpe da corsa (con variazioni del 67,8% per le donne e “solo” del 34,3% per gli uomini) e per le sneakers (72,7% per lei e 51,9% per lui)”. Se si guarda invece ai profumi, la variazione media dei prezzi in tre mesi è del 19,2% per quelli da donna e solo del 9,8% per quelli da uomo. Per i trattamenti viso si parla di una variazione del 26,9% per lei e solo del 16,1% per lui. Anche per prodotti quotidiani come i deodoranti, i prezzi variano del 36,2% per lei e solo del 16,9% per lui. Le variazioni di prezzo più ampie, spiega idealo, sono legate a prodotti di acquisto più saltuario, come i sandali da trekking o le scarpe da tennis, mentre “i prodotti di uso quotidiano seguono le stesse logiche ma con variazioni dei prezzi molto meno repentine: infatti, una fluttuazione eccessiva per queste categorie sarebbe subito avvertita dal consumatore, uomo o donna che sia”. Il prezzo per i prodotti femminili è più dinamico, in media, del 65,3% rispetto a quello dei prodotti analoghi maschili, per cui, sottolinea il portale, “il pubblico femminile deve stare particolarmente in guardia per assicurarsi il prodotto di cui ha bisogno al prezzo più equo. Perché le continue fluttuazioni dei prezzi possono significare costi d’acquisto superiori. Tuttavia, – prosegue idealo – la maggiore oscillazione del costo dei prodotti femminili ha anche un effetto positivo nell’annullare la Pink Tax “classica” perché può comportare risparmi importanti se si utilizzano tutti gli strumenti della comparazione prezzi per acquistare al momento giusto: infatti, i costi minimi medi di molte categorie di prodotto come scarpe o profumi sono svantaggiosi per l’uomo più che per la donna. Questo fatto si verifica in 8 casi su 10, con una differenza media del 13,9% a favore delle versioni femminili”. Insomma: nel momento in cui il prezzo scende, può scendere di più per i prodotti dedicati a lei.